C’è la crisi, governo assente arrivano gli aiuti fai-da-te

di Felicia Masocco

Chiude l’Indesit di Torino, si ferma per un anno Eurallumina di Cagliari, alla Thyssen Krupp di Terni è cassa integrazione a rotazione per 2200 operai. Tutto in un giorno, un ordinario martedì di crisi. Da ogni dove piovono richieste di intervento, "fare qualcosa" è diventato un tormentone oltre che un imperativo. Per tutti ma non per il governo. Ancora ieri nulla di fatto per gli ammortizzatori sociali, o meglio sono stati istituiti tre tavoli di confronto con le Regioni che non si sa quando produrranno qualcosa. Il confronto è difficile.

Da un lato il governo, senza aggravare il debito pubblico, deve trovare 8 miliardi di euro per il biennio 2009-2010 e chiede ai governatori di fare la loro parte sborsando 2,7 miliardi. Ma i governatori temono che sulle cifre ci sia una partita di giro e alla fine a pagare siano sempre le autonomie locali. Sugli aiuti al settore automobilistico, invece, registriamo la dichiarazione del presidente del Consiglio: "Arriveranno presto". Si spera prima dei 40 miliardi che Silvio Berlusconi pronostica possano essere messi in campo in tre anni in aggiunta dei 40 che - spiega - il governo ha già speso tra per l’Ici, l’Irap e altre misure adottate con la manovra d’estate.

VUOTO PNEUMATICO A ben vedere, c’è il vuoto. "Siamo l’unico paese ad affrontare la crisi con un cucchiaino d’acqua", sintetizza Guglielmo Epifani. Non solo manca un progetto industriale "ma manca anche l’idea di come si può usare la crisi per rendere più forte il nostro settore produttivo". Occorrono interventi per ridurre al massimo l’impatto che avrà sui lavoratori ed i precari, i più colpiti". La crisi non è infatti solo economica "ma anche sociale", a sostenerlo è l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, "aumenterà le differenze sociali, questa è la mia prima preoccupazione" ha detto in un’intervista a Ballarò. In pratica pagano i più deboli. "Le risorse si trovano, si devono trovare", "per le cose importanti si trovano".

IN PERIFERIA Le ha trovate, eppure non naviga nell’oro, la giunta regionale della Campania con un pacchetto di misure per 2,5 miliardi. Serviranno a pagare le imprese, con fondi prima bloccati. A sostenere i lavoratori stabili e precari cui andranno 100 milioni in percorsi di formazione professionale e, subito ci sono 10 milioni per gli operai Fiat. Interventi per 60 milioni riguarderanno il risanamento delle imprese mentre con 227 milioni si accelerano gli investimenti per reddito cittadinanza, assistenza agli anziani e asili. Infine, bandi per edilizia scolastica e comuni per 500 milioni. "Lavoriamo su più fronti - ha dichiarato Antonio Bassolino -. Nel confronto con il governo perché si dedichi la giusta attenzione al Mezzogiorno e a livello regionale con questo pacchetto di misure". Anticrisi fai-da-te anche a Firenze. Il comune inserirà nel bilancio 2009 un milione di euro per interventi per chi perde il lavoro o è in situazioni di disagio sociale. "Presto -ha spiegato l’assessore Tea Albini- comincerà a lavorare un tavolo di concertazione per capire dove intervenire".

SPOT DEPRESSIVI Un invito al governo perché sblocchi gli aiuti per l’auto viene dal Pd. Per Matteo Colaninno "gli annunci a cui non fanno seguito concrete misure rischiano di creare effetti deflattivi, con il risultato di amplificare gli effetti della crisi". Concorda Cesare Damiano e aggiunge: "Gradiremmo un dettaglio di queste (gli 80 miliardi, ndr) risorse perché, fin qui, nella manovra non è stato messo alcunché di fresco e aggiuntivo".

04 febbraio 2009

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2008-10-31

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